Questa mattina, a Sondalo, si è festeggiato l’ 80° Anniversario della Liberazione, con la partecipazione dei cittadini, dell’Anpi Sondrio (rappresentata dal nuovo Presidente Sergio Spolini), di don Mario Bagiolo, degli alunni e insegnanti delle classi di IV della Scuola Primaria “Emilio Bianchi” di Sondalo e di II della scuola secondaria “Franco Zappa”, di Francesca Zappa, degli Alpini Sondalo e Associazione Marinai d’Italia e del maestro di BandaInsieme Sondalo, Ivan Bontempi.
“Oggi è un giorno speciale: è il 25 aprile, e insieme celebriamo l’80° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Una data fondamentale nella nostra storia, che ogni anno ci invita a fermarci, a ricordare, e a rinnovare il nostro impegno per la libertà e la democrazia. Prima di entrare nel cuore di questa celebrazione, permettetemi però di rivolgere un pensiero commosso a Papa Francesco, venuto a mancare proprio in questi giorni. Con semplicità e coraggio, ha saputo parlare al cuore di tutti – credenti e non – portando avanti un messaggio di pace, giustizia e fratellanza universale. Il suo impegno per i più deboli, per l’ambiente, per i migranti, per la dignità di ogni essere umano resterà impresso nella memoria collettiva del nostro tempo.
Ora torniamo al significato profondo di questa giornata. Lo facciamo con il cuore pieno di riconoscenza verso chi, ottant’anni fa, ha avuto il coraggio di scegliere da che parte stare. L’80° anniversario della Liberazione è una tappa importante: i testimoni diretti di quei giorni sono ormai pochi, e a noi spetta il compito di raccogliere le loro storie, custodirle e trasmetterle.
A voi, ragazze e ragazzi, spetta il compito di imparare cos’è stata la Resistenza: un movimento fatto di donne e uomini, giovani e anziani, contadini, operai, studenti, soldati e civili, che hanno scelto di dire no alla violenza, all’ingiustizia e alla paura. Che hanno scelto la libertà, anche quando significava mettere in gioco la propria vita.
Molti partigiani avevano poco più della vostra età. Sognavano un’Italia diversa: un’Italia libera, dove si potesse parlare, studiare, vivere senza paura. Alcuni di loro venivano proprio dalle nostre montagne Hanno lottato tra la neve e il silenzio, rischiando tutto. E oggi, quella libertà che spesso diamo per scontata, la dobbiamo a loro.
Ricordiamoci che la pace non è un dono garantito per sempre. E le tante guerre nel Mondo ne sono un esempio. La pace si costruisce ogni giorno, con le nostre scelte, con le nostre parole, con il rispetto reciproco. Ecco perché è importante che voi, giovani cittadini, impariate a conoscere la nostra storia, a porvi delle domande, a non rimanere mai indifferenti di fronte all’odio.
Prima di concludere, voglio lasciarvi con un invito: portate nel cuore questa giornata. Portate con voi parole come “libertà”, “resistenza”, “solidarietà”. Chiedete, informatevi, ascoltate. Diventate, già da oggi, costruttori di memoria e di pace.
Viva il 25 aprile, viva l’Italia libera e democratica. E viva anche chi, come Papa Francesco, ci ha mostrato con la sua vita e le sue parole che un mondo migliore è possibile, se lo guardiamo con occhi pieni d’amore. Lui ha incarnato i valori più profondi di questa ricorrenza: la pace, la libertà, la giustizia sociale, la vicinanza agli ultimi. Che il suo esempio ci accompagni nel custodire la memoria e nel costruire un futuro più giusto, più umano, all’altezza del sacrificio di chi ha lottato per donarci la libertà”.
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