In questi giorni si moltiplicano in tutta Italia, in Europa e nel mondo le voci di tante organizzazioni e personalità, di cittadine e cittadini che chiedono di fermare lo sterminio che da mesi sta avvenendo a Gaza contro il popolo palestinese e che in queste ultime settimane, con il blocco degli aiuti umanitari, sta mostrando il suo volto più disumano e atroce. Al di là delle posizioni politiche di ognuno, è ormai trasversale la condanna dello sterminio che si sta svolgendo nella striscia di Gaza con atti di inaudita e inimmaginabile crudeltà, contro un popolo le cui prime vittime sono i bambini e le bambine.
Paola Caridi e Tomaso Montanari hanno lanciato il 24 maggio scorso la campagna “Un sudario per Gaza”, un invito rivolto a tutti, cittadini e cittadine, ma anche alle Istituzioni a rompere il silenzio su quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza ed esporre un lenzuolo bianco, un sudario, per rendere visibili i morti palestinesi.
I lenzuoli bianchi, simbolo dei sudari utilizzati per avvolgere i corpi senza vita, esposti alle finestre e sui terrazzi voglio essere un modo per onorare la memoria dei morti palestinesi. Diverse amministrazioni comunali in tutta Italia hanno aderito alla campagna “Un sudario per Gaza” esponendo pubblicamente un lenzuolo bianco per rinnovare la propria vocazione all’impegno civile e ai valori costituzionali della pace e della solidarietà tra tutti i popoli.
Ricordando che il Comune di Tirano, in occasione della ricorrenza per la caduta del muro di Berlino, aderì alla Rete italiana delle Città per la Pace, il gruppo consiliare Rinnova Tirano, raccogliendo la richiesta di cittadini e cittadine tiranesi, ha depositato una petizione al Comune di Tirano in cui si chiede di aderire all’iniziativa “50.000 sudari per Gaza” esponendo un lenzuolo bianco sul Municipio.
Questo gestosilenzioso e simbolico, segno di lutto e di memoria, vuole mostrare sensibilità e attenzione alle tantissime vittime civili della guerra nella Striscia di Gaza richiamando tutta la cittadinanza alla riflessione sulla drammaticità di ciò che sta succedendo e una testimonianza di umanità e vicinanza.
In pochi giorni sono state raccolte 229 firme a dimostrazione che la comunità tiranese non è indifferente alla strage umanitaria che sta avvenendo nella Striscia di Gaza. Anche il presidenteMattarella, in occasione della festa del 2 giugno, si è espresso dichiarando “inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario” e definendo “disumano” ridurre un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, alla fame.
Il mondo ha pianto davanti alla storia della pediatra al-Najjar che ha perso nove dei suoi dieci figli e il marito sotto le bombe. Non esistono parole per esprimere il dolore di quella madre, ma esistono parole per denunciare la strage del popolo palestinese, per chiedere un cessate il fuoco immediato, per ribadire che l’Italia ripudia la guerra, promuove e favorisce la pace, riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo. E primo di questi diritti è il diritto alla vita.
È stato estradato in Italia lo scorso 30 maggio O.S., 31 anni, arrestato a Murcia (Spagna) il 25 marzo 2024 in esecuzione del Mandato di Arresto Europeo, nell’ambito dell’Operazione “Restart 2024” condotta dalla Polizia di Stato di Sondrio. Dopo oltre due mesi di detenzione nelle carceri spagnole, l'uomo è stato consegnato alle autorità italiane grazie alla collaborazione tra Polizia Italiana, Polizia Spagnola, SCIP (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) […]