La montagna è un ecosistema umano, economico e ambientale che vive solo se chi la abita viene messo in condizione di restare. È questo il filo conduttore che ha unito ieri, a Bormio, l’intervento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Chiara Valcepina: da un lato il sostegno all’agricoltura di montagna, dall’altro la richiesta di trasparenza e confronto sul progetto della Tangenzialina dell’Alute, opera da 7 milioni di euro la cui realizzazione è stata recentemente riprogrammata. “La montagna non è un luogo da difendere solo con le leggi, ma un equilibrio vivo, che esiste finché l’uomo lo abita, lo coltiva e lo cura.” Con queste parole Valcepina, vice presidente della Commissione Bilancio, è intervenuta all’incontro “Agricoltura di montagna. Sfide da affrontare, opportunità da cogliere”, ospitato all’Agriturismo Rini di Bormio. L’iniziativa, promossa da Fratelli d’Italia Alta Valtellina, ha visto la partecipazione dell’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Alessandro Beduschi, del coordinatore provinciale Francesco Romualdi e del vicecoordinatore provinciale e presidente di Fratelli d’Italia Alta Valtellina Andrea Lazzeri. “Chi vive e lavora in quota non chiede assistenza ma strumenti per restare: infrastrutture, servizi, connessioni, sostegno alle imprese agricole e turistiche. La vera politica climatica è quella che consente alle persone di continuare a vivere dove sono nate, senza dover scegliere tra il lavoro e le radici”, ha dichiarato Valcepina. “La transizione ecologica non deve penalizzare la montagna, ma renderla protagonista. Chi la vive ogni giorno non ha bisogno di lezioni, ma di ascolto. E incontri come questo servono proprio a costruire politiche concrete, che tengano insieme tradizione, innovazione e dignità del lavoro”. A margine dell’incontro, il consigliere ha annunciato la volontà di chiedere, in collaborazione con il vicepresidente e consigliere regionale di Fratelli d’Italia Michele Schiavi, una audizione in V Commissione Infrastrutture in merito alla Tangenzialina dell’Alute, opera finanziata con 7 milioni di euro e riprogrammata, secondo il decreto regionale n. 10524 del 23 luglio 2025, con avvio lavori fissato al 28 luglio 2026. Negli ultimi giorni il tema è tornato d’attualità dopo le denunce del Comitato a tutela dell’Alute e di Italia Nostra, che hanno segnalato una presunta mancanza di trasparenza nell’iter amministrativo e l’assenza di un confronto pubblico sull’opera. “È necessario fare chiarezza: vogliamo capire quali siano oggi le reali intenzioni sul progetto e ascoltare tutti i soggetti coinvolti, dai tecnici agli amministratori locali fino ai cittadini. Nessuno vuole processi sommari, ma è doveroso un confronto aperto e trasparente”, sottolinea Valcepina. Sul tema è intervenuto anche Andrea Lazzeri, vicecoordinatore provinciale e presidente di Fratelli d’Italia Alta Valtellina: “La montagna deve essere ascoltata: per questo Fratelli d’Italia, con Valcepina e Schiavi, chiederà un’audizione in Commissione per fare piena chiarezza su un’opera che divide il territorio. Il nostro obiettivo è dare voce alla comunità e arrivare a una soluzione condivisa, che risponda davvero alle esigenze del territorio”.
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