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Autovelox non omologati: i Comuni rischiano risarcimenti milionari agli automobilisti

today14 Novembre 2025 140 1

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autovelox verceia

La questione degli autovelox non omologati, ormai al centro del dibattito pubblico nazionale, sta assumendo contorni sempre più delicati anche in provincia di Sondrio. A sottolinearlo è Franco Esposito, referente provinciale dell’Associazione Migliore Tutela.

Autovelox non omologati: la Cassazione è chiara

Negli ultimi giorni la vicenda ha registrato una svolta significativa, tanto da attirare l’attenzione della stampa nazionale.
Secondo Esposito, la recente giurisprudenza della Corte di Cassazione è inequivocabile:
👉 se un autovelox non è omologato, le multe elevate con quel dispositivo sono nulle.

Ma le conseguenze non si fermano qui. I giudici, infatti, stanno iniziando a condannare i Comuni che continuano a difendere in giudizio dispositivi non conformi, con il rischio di dover pagare danni e spese legali agli automobilisti.

Il caso di Imperia: un avvertimento per tutti i Comuni

Un esempio emblematico arriva da Imperia, dove il giudice ha ammonito un Comune che, dopo aver perso in primo grado, aveva presentato appello sostenendo che l’autorizzazione ministeriale fosse equivalente all’omologazione – una tesi già smentita dalla Cassazione con sentenze come la n. 36051/2025.
Il magistrato ha proposto una conciliazione per evitare una possibile condanna per lite temeraria, prevista dall’art. 96 del Codice di procedura civile.

Cos’è la lite temeraria e perché può costare caro ai Comuni

La lite temeraria è una sanzione che colpisce chi agisce o resiste in giudizio con mala fede o grave negligenza.
Nel caso dei Comuni, ciò significa che l’insistenza su posizioni giuridicamente infondate potrebbe trasformarsi non solo in un obbligo di risarcimento verso i cittadini multati, ma anche in un danno erariale: la Corte dei Conti può chiedere ai dirigenti di rispondere personalmente delle somme perse.

Rischi sui bilanci comunali

Come evidenzia Esposito, le amministrazioni che continuano a sostenere tesi non valide rischiano di:

  • risarcire gli automobilisti,

  • pagare spese processuali,

  • subire rilievi contabili,

  • compromettere la solidità dei propri bilanci.

Molti enti locali, infatti, negli anni hanno inserito nei capitoli di bilancio entrate prevedibili derivanti da sanzioni poi rivelatesi illegittime. Con il nuovo orientamento dei giudici, questo sistema rischia di crollare, generando buchi finanziari anche rilevanti.

Conclusione

«I Comuni che insistono su difese smentite dalla Cassazione – conclude Esposito – rischiano di trasformare l’intera vicenda in un boomerang. Le amministrazioni potrebbero ritrovarsi a dover rimborsare i cittadini e a perdere entrate che consideravano certe, con conseguenze pesanti sui bilanci pubblici».







Scritto da: Giuliano Padroni

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