La manifestazione che venerdì ha animato piazza Sant’Antonio non è stata soltanto un momento di confronto, ma un segnale forte: i giovani della città hanno deciso di farsi sentire, e lo hanno fatto con passione, responsabilità e una sorprendente maturità civile. Un segnale che merita attenzione e vicinanza. “È incoraggiante vedere ragazze e ragazzi impegnarsi per tematiche che riguardano l’intera comunità: la pace nel mondo, il diritto a un’istruzione più equa e la necessità di sentirsi parte attiva dei processi politici” afferma Luca Taccogna, coordinatore provinciale del movimento giovanile di Forza Italia. In un tempo complesso, in cui ogni decisione sembra ricadere immediatamente sulle spalle delle nuove generazioni, la loro voce diventa più che mai preziosa.
La scelta della protesta pacifica rappresenta un messaggio chiaro: desiderio di partecipazione, consapevolezza del proprio ruolo pubblico e volontà di contribuire al bene comune. Dimostra che i giovani non sono spettatori passivi, ma cittadini pronti a prendersi cura della realtà in cui vivono. Le loro parole evidenziano richieste precise: una scuola capace di aprire spazi di confronto reale sulle tematiche pubbliche, un sistema di trasporti più efficiente che superi le criticità quotidiane vissute da studenti e pendolari, e una forte attenzione ai temi della pace, denunciando le fratture che attraversano la società contemporanea e alimentano conflitti sempre più devastanti.
Comprendere questi giovani è semplice: molti, appena qualche anno più grandi, hanno vissuto difficoltà simili e condividono le stesse aspirazioni. “Chi si è avvicinato alla politica – prosegue Taccogna – sa quanto sia importante trovare la propria voce, e quanto sia fondamentale che questa voce venga ascoltata. Da appassionato di politiche giovanili, e dopo aver concluso il percorso universitario, nel 2024 ho scelto di impegnarmi nella politica locale proprio perché credo fermamente che la partecipazione dei giovani sia un dovere civico e una ricchezza per tutta la comunità”.
Per questo, ai ragazzi presenti in piazza non va soltanto espressa solidarietà: va offerta disponibilità concreta. Ascolto, dialogo, collaborazione. La piazza di Morbegno, venerdì, non è stata solo un luogo di protesta, ma un vero e proprio laboratorio di futuro: un richiamo diretto alle istituzioni, al mondo adulto e a tutta la cittadinanza. Un invito a non ignorare più ciò che i giovani chiedono. Perché il futuro non si costruisce parlando dei giovani, ma costruendolo insieme a loro.
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