Valtellina: oltre 100 ettari a ulivo e una filiera in crescita
La Valtellina continua a imporsi come nuovo territorio olivicolo con oltre 100 ettari già coltivati a ulivo e un trend in espansione costante. Una trasformazione significativa per un’area storicamente legata alla viticoltura, ma che negli ultimi anni sta guardando con crescente interesse alla produzione di olio extravergine di qualità. Le prime sperimentazioni risalgono agli anni Novanta, ma oggi il settore è in pieno sviluppo.
Raccolta 2025: le prime indicazioni della stagione
Sebbene sia ancora presto per previsioni definitive, la campagna olivicola 2025 appare finora regolare e senza criticità. A influenzare il risultato finale saranno soprattutto:
l’andamento climatico dei prossimi due mesi
la fase conclusiva di maturazione delle diverse varietà coltivate
Tra le cultivar più diffuse in Valtellina troviamo Moraiolo, Frantoio, Leccino, Pendolino, Maurino e Casaliva.
Secondo le valutazioni della Fondazione Fojanini, l’inverno mite, l’ottima fioritura e l’allegagione soddisfacente fanno sperare in una buona annata produttiva.
Nuovo frantoio alla Fondazione Fojanini: la svolta attesa
Una tappa decisiva per l’olivicoltura valtellinese sarà la realizzazione del nuovo frantoio, previsto proprio negli spazi della Fondazione Fojanini a Sondrio. Un’infrastruttura chiave per:
valorizzare la filiera locale
garantire una lavorazione di qualità
aumentare la competitività dell’olio extravergine valtellinese
La posizione di Coldiretti Sondrio
Sandro Bambini, presidente di Coldiretti Sondrio, sottolinea come la provincia stia esprimendo un potenziale “fino a pochi decenni fa inaspettato”. Le mutate condizioni climatiche, unite agli investimenti nelle nuove coltivazioni, stanno rendendo possibile ciò che un tempo sembrava pura sperimentazione.
Secondo Bambini, il nuovo frantoio rappresenterà un riferimento per tutti gli olivicoltori locali, perché permetterà finalmente di chiudere la filiera in Valtellina, aumentando qualità e competitività.
L’Italia punta all’autosufficienza dell’olio
Nel frattempo, a livello nazionale, Coldiretti e Unaprol chiedono un piano strategico che prevede:
+25% di piante di ulivo nei prossimi 7-10 anni
recupero degli oliveti abbandonati
rafforzamento di tracciabilità e controlli
interventi sulla gestione delle risorse idriche
Tutto questo in un contesto in cui le giacenze di olio nazionale sono diminuite del 35% rispetto alla media del quinquennio precedente.
Qualità, trasparenza e tracciabilità
Per Coldiretti, la sfida non è solo quantitativa: servono regole chiare, contrasto alle frodi e un registro telematico unico europeo per la tracciabilità, oltre al principio di reciprocità per bloccare importazioni scorrette che danneggiano i produttori italiani.
Valtellina: un territorio in trasformazione
Il settore guarda al futuro con ottimismo. La presenza del nuovo frantoio consentirà ai produttori di:
testare e consolidare la vocazione olivicola del territorio
integrare innovazione e tradizione
valorizzare un’agricoltura resiliente, capace di reinventarsi pur mantenendo radici profonde
La Valtellina, oggi, non è più solo terra di vino: è un territorio che si apre a nuove filiere, nuove sfide e nuove opportunità.
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