Ci sono appuntamenti che non appartengono soltanto al calendario sportivo, ma diventano parte della memoria collettiva di una comunità. La Sgambeda di Livigno è certamente una di queste, e la sua 35ª edizione, andata in scena ieri sulla neve livignasca, ha confermato ancora una volta la forza identitaria di una manifestazione che nel tempo si è trasformata in un rito capace di attraversare generazioni, storie ed emozioni.
Un successo di partecipazione, atmosfere ed energia condivisa, con atleti e amatori provenienti da tutta Europa che hanno animato la piana di Livigno in una mattinata di sport autentico e corale, consacrando ancora una volta la Sgambeda come uno degli eventi di sci di fondo più iconici del panorama europeo.
Un’edizione speciale, quella del 2025, resa ancor più significativa dall’avvicinarsi dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026. Perché ogni sciata, ogni passo, ogni respiro sulla neve sembra dialogare con quel futuro ormai vicinissimo, in un territorio dove l’inverno non si attende: si vive, si prepara, si costruisce insieme. Livigno si conferma una località capace di accogliere ogni anno i migliori atleti del mondo, rinnovando il proprio impegno nel dare allo sci di fondo uno dei suoi teatri più spettacolari e tecnici.
Il grande viaggio della Sgambeda 2025 si è concluso con le vittorie internazionali di Aubin Gautier Pelissier, atleta francese, e della tedesca Alexandra Danner, protagonisti di una giornata capace di emozionare in una cornice naturale unica. Dal centro del paese ai passaggi più iconici della piana, il tracciato in tecnica libera ha offerto ancora una volta uno spaccato perfetto di ciò che rappresenta Livigno: un luogo in cui lo sport incontra l’anima più pura del territorio.
Ad accompagnare l’evento, come da tradizione, il sorriso e l’entusiasmo della Mini Sgambeda, che sabato ha portato in pista i più giovani con un percorso giocoso e dinamico, pensato per trasmettere alle nuove generazioni il valore della neve e il rispetto per la montagna. Un preludio dolcissimo a una domenica che ha confermato il ruolo della manifestazione come cerniera emotiva tra passato e futuro, tra la storia dello sci di fondo e il nuovo inverno che sta prendendo forma.
A Livigno, infatti, l’inverno è iniziato da tempo. Le piste sono vive, frequentate, pronte a rispondere a una domanda in costante evoluzione: una comunità che abita la neve come un linguaggio quotidiano. E mentre si spegne l’eco degli applausi sul traguardo della Sgambeda, lo sguardo si sposta verso il prossimo grande appuntamento: il Super G di Coppa del Mondo del 27 dicembre, preceduto il 26 dal Bib Draw Show, la spettacolare cerimonia di estrazione dei pettorali che unirà musica, arte e performance in un format del tutto inedito.
Una due giorni che porterà a Livigno, per la prima volta nella sua storia, il grande sci alpino di Coppa del Mondo, a pochi passi dall’inverno olimpico più atteso di sempre.
Perché qui, tra queste montagne, l’inverno non si limita a cadere: prende forma, si eleva, si racconta. Livigno ha inaugurato il suo inverno con la Sgambeda. Ora, lo attende il mondo.
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