L’evento si svolgerà nei giorni di sabato 13 e domenica 14 Luglio 2024, due giorni nei quali si celebrano le piante e il loro profondo e radicato valore nelle tradizioni della valle e nella vita dei suoi abitanti.
Il Festival nasce dalla collaborazione tra i Comuni di Caspoggio e Spriana e il gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche (Università degli Studi di Milano), guidato dalla Prof.ssa Gelsomina Fico, con lo scopo di far conoscere le piante officinali del territorio e le loro proprietà, offrendo a grandi e piccini la possibilità di partecipare a numerose attività.
Il programma è articolato in proposte diversificate e arricchito da eventi che si susseguono tra aree espositive, aree educative e mercatino di prodotti tipici. Sono previsti incontri, itinerari storici, mostre, laboratori tematici, workshop di cucina tradizionale, degustazioni, visite guidate ed escursioni. Il tutto con un occhio di riguardo all’Orto botanico d’altura Erminio Dioli, in località Sant’Antonio a Caspoggio, che festeggia il suo primo anno di vita, e una bella novità: l’inaugurazione del Giardino dei frutti antichi a Spriana. Queste realtà insieme hanno lo scopo di preservare la biodiversità vegetale e culturale del territorio della Valmalenco.
L’Orto botanico è intitolato a Erminio Dioli, artista che amò profondamente il territorio della Valmalenco. Lo spazio ospita 80 specie vegetali autoctone, frutto di tre anni di indagine etnobotanica partecipata in virtù del coinvolgimento attivo di oltre 400 valligiani. Le specie vegetali sono suddivise in otto aiuole tematiche dedicate ai settori d’uso più citati, dalla medicina tradizionale, alla cosmesi, fino alla costruzione di manufatti e all’aspetto magico-rituale.
Il Giardino dei frutti antichi ospita varietà coltivate e ha lo scopo di contribuire alla salvaguardia della biodiversità agricola autoctona e alla sua storia con segnaletica e cartellonistica dedicate. Dietro ad ogni pianta coltivata c’è l’uomo, c’è la gente con la sua storia e il suo sapere, ed è difficile tutelare la biodiversità se non se ne conserva anche la memoria.
A livello alpino, le conoscenze botaniche del territorio si possono considerare abbastanza buone, a seguito delle numerose ricerche che vengono condotte annualmente da studiosi e appassionati. Tuttavia, recentemente è stata trovata in territorio italiano una nuova specie floristica mai segnalata prima: il romice nivale Rumex nivalis (Polygonaceae). Questa pianta è una stretta parente del comune romice alpino, localmente chiamato “slavàzza” e indicatore delle aree dove staziona lungamente il bestiame, ma […]