Ambiente e Territorio

Garantire il futuro delle aree montane e di confine con la trasformazione in ZES, Zone Economiche Svantaggiate. “E’ ora di agire”

today5 Settembre 2025 1

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Tiziano Maffezzini 02

Le aree interne, di montagna e di confine della Lombardia trasformate in ZES, Zone economiche svantaggiate, con una fiscalità speciale, per favorire il rilancio economico e sociale, il mantenimento e l’attrazione di investimenti e la creazione di occupazione.

Con la pubblicazione sul bollettino ufficiale, l’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale il 25 luglio inizia il suo iter: l’impegno della Giunta è a realizzare studi di percorsi per una fiscalità di vantaggio, allo scopo di attuare misure specifiche e urgenti, promuovendo un confronto con il Governo, il Parlamento, la Conferenza delle Regioni e con gli organismi europei. Azioni mirate e potenziate per invertire una pericolosa tendenza allo spopolamento e all’impoverimento.

«L’ordine del giorno va proprio in questa direzione – sottolinea il presidente di Uncem Lombardia Tiziano Maffezzini (nella foto) -: le risorse sin qui investite, seppure ingenti, si sono rivelate non risolutive e le misure adottate hanno in parte contrastato la situazione senza riuscire a migliorarla. Puntiamo sulla defiscalizzazione e sulla semplificazione amministrativa ma anche su programmi per investimenti in infrastrutture, in servizi e nel welfare. L’obiettivo è duplice: creare le condizioni affinché chi vive e lavora in questi territori possa continuare a farlo; attrarre iniziative imprenditoriali con progetti di lungo periodo».

L’ordine del giorno, presentato dal consigliere Alberto Mazzoleni, membro della Commissione speciale Montagna, vicepresidente vicario Uncem, evidenzia come la perdita delle attività di presidio industriale, commerciale, artigianale e di servizi non si sia ridotta, nonostante i significativi stanziamenti. Un percorso delineato, nelle intenzioni di Uncem, che non può che partire da un’analisi approfondita dei costi e dal reperimento delle risorse necessarie per l’istituzione di zone con specifici vantaggi fiscali, funzionale alla carenza di servizi nelle aree a svantaggio competitivo, da portare all’attenzione della politica. A questo mirano anche le normative specifiche di settore contenute nella nuova legge “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”, approvata in seconda lettura alla Camera.

«C’è la necessità e c’è l’urgenza di agire – conclude il presidente Maffezzini -, poiché i prossimi anni saranno cruciali e come amministratori pubblici di aree con svantaggi conclamati, che si riversano sulla popolazione, abbiamo il dovere di intervenire. Le nostre sono zone ricche di peculiarità e con grandi potenzialità ma in sofferenza: garantiscono un’alta qualità della vita ma difettano in opportunità. Il futuro ci spaventa e domani potrebbe essere troppo tardi. Le ZES rappresentano una soluzione percorribile, a patto che venga definita una strategia di supporto. Ragioniamo in una prospettiva regionale e ci concentriamo sulle aree interne, di montagna e di confine della Lombardia, ma è indispensabile inserire i provvedimenti in un quadro a valenza nazionale per ottimizzarne l’efficacia. Come Uncem insistiamo sui tempi nella realizzazione: questo ordine del giorno è un primo, significativo passo».







Scritto da: Sara Baldini

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