La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne si chiude con numeri importanti: oltre 600 studenti degli istituti superiori hanno partecipato ai laboratori e agli incontri promossi dal Tavolo di sensibilizzazione della Rete interistituzionale, coordinata dal Comune di Sondrio.
L’iniziativa, denominata “Salone delle studentesse e degli studenti”, si è svolta ieri e oggi nella sede di Confartigianato Imprese Sondrio e, per la prima volta, verrà replicata a Bormio venerdì 28 novembre, in collaborazione con l’Istituto Alberti, per coinvolgere altre otto classi.
Un’edizione ampliata: più territori, più realtà presenti
L’edizione 2025 non raddoppia solo gli appuntamenti: si allarga anche la rete dei soggetti presenti. Per la prima volta, infatti, hanno partecipato anche gli organismi che si occupano dell’uomo autore di violenza: Udepe, Cuav e la Casa Circondariale di Sondrio.
Accanto a loro, come nelle scorse edizioni, erano presenti:
Comune di Sondrio
ATS Montagna
Ufficio Scolastico Territoriale
ASST Valtellina e Alto Lario
Questura e Carabinieri
Casa Rifugio Cooperativa Altravia
Casa Rifugio Colce
Associazione Argonaute
Centro Antiviolenza “Il Coraggio di Frida”
Servizi Sociali
Ordine degli Avvocati
CGIL e CISL
Una rappresentanza ampia e autorevole, capace di spiegare ai ragazzi il fenomeno della violenza in tutte le sue forme, dal sostegno alle vittime ai percorsi per chi compie atti di violenza.
Riconoscere i segnali: la prevenzione parte dai giovani
A dare il benvenuto agli studenti è stata l’assessora Raffaella Volpatti, con deleghe a Gemellaggi, Politiche giovanili, Pari opportunità, Politiche dei tempi e Servizi demografici.
Il suo messaggio è andato dritto al punto: non ignorare i segnali, nemmeno quelli che sembrano piccoli o “non gravi”.
«Il fenomeno è purtroppo presente anche nella nostra valle e riguarda tutti. Intervenire sui giovani è fondamentale, perché permette di intercettare comportamenti a rischio fin dalle prime manifestazioni, spesso sottovalutate. I ragazzi hanno mostrato grande attenzione e alcuni, in separata sede, hanno espresso preoccupazioni personali. Come capofila della Rete antiviolenza abbiamo visto l’interesse delle scuole e per questo abbiamo esteso l’iniziativa a Bormio per agevolare la partecipazione degli studenti dell’Alta Valle», ha dichiarato Volpatti.
Una rete che funziona solo se è conosciuta
Gli incontri di Sondrio e Bormio hanno un obiettivo chiaro: educare, prevenire, offrire strumenti. Far conoscere ai giovani:
come riconoscere i comportamenti violenti
come chiedere aiuto
dove rivolgersi
cosa fa concretamente la Rete antiviolenza
La prevenzione passa dalla consapevolezza. E la consapevolezza parte proprio da loro: ragazze e ragazzi che oggi imparano a vedere, capire, reagire.
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