Ancora nessuna novità per Andrea Sceresini, giornalista freelance sondriese, da anni autore di inchieste e reportage di guerra per tante testate nazionali, ed il collega Alfredo Bosco, da 20 giorni bloccati a Kiev dopo il ritiro dell’accredito stampa che permette loro di poter svolgere la propria professione lungo il territorio ucraino.
I due attendono di essere sottoposti ad interrogatorio da parte dell’S D U, i servizi di sicurezza di Kiev.
Le accuse di collaborazionismo con l’esercito russo sono pesanti e sono state messe in moto da parte di alcuni fixer, coloro i quali assistono i giornalisti che si muovono sul campo. “Non abbiamo nulla da temere”, dice Sceresini, “anche perchè nei nostri reportage abbiamo sempre documentato a quali vessazioni sono stati sottoposti gli abitanti del Donbass da parte dei filorussi”.
I due italiani aspettavano con trepidazione l’arrivo della premier Meloni a Kiev, nella speranza che qualcosa potesse essere sbloccato e che potessero deporre al fine di riavere indietro i loro documenti.
Ma ad oggi, ci conferma Andrea con un messaggio, nessuna novità
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