«In questa fase così delicata del dibattito pubblico, con la massima trasparenza, mi rivolgo a voi cittadini per informarvi su quanto è avvenuto, sui passaggi che stiamo completando e su ciò che avverrà in futuro in relazione alla tangenzialina dell’Alute. Non intendo entrare nel merito dei pareri espressi dal Comitato dei garanti e dal Segretario comunale sulla non ammissibilità del quesito referendario, in quanto si tratta di un procedimento tecnico-amministrativo del quale ci siamo limitati a prendere atto».
«Mi preme invece chiarire la questione della tangenzialina, della quale si parla da ben quindici anni e sulla quale si sono pronunciate cinque diverse Amministrazioni comunali a partire dal 2005. Nessuna di queste, né l’Amministrazione Pedrini né Ferro Tradati né Occhi né Volpato, prima di noi, hanno mai sollevato obiezioni. Dall’approvazione del progetto preliminare alla condivisione del contenuto del progetto definitivo, dall’inserimento del tracciato nel Piano di Governo del Territorio all’approvazione delle osservazioni, fino all’adozione delle opere olimpiche, il percorso si è concretizzato in una serie di atti amministrativi. In particolare, con la delibera del 9 giugno 2021, la Giunta Volpato aveva condiviso “la previsione di miglioramento viabile” indicando tra le opere prioritarie la tangenzialina a servizio della zona di partenza degli impianti di risalita e della direttrice verso Valfurva. E arriviamo alla nostra Amministrazione, eletta nell’ottobre del 2021, che, condividendo quanto deciso dai sindaci precedenti, con la delibera del 26 gennaio 2022, ha approvato lo schema di accordo tra Regione Lombardia, Comune di Bormio e CAL per la progettazione e la realizzazione della tangenzialina di Bormio, intervento funzionale allo svolgimento delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026».
«Perché anche noi, come chi ci ha preceduto, abbiamo detto sì alla tangenzialina? Perché Bormio ha un grande problema da risolvere: il traffico in centro, che crea disagi, aumenta l’inquinamento e rappresenta un pericolo per la sicurezza di pedoni e ciclisti. Un problema destinato ad aggravarsi in futuro, durante i picchi estivi e invernali della stagione turistica e negli anni successivi. Possiamo risolverlo spostando il traffico sulla tangenzialina, realizzando nuove piste ciclabili e potenziando il trasporto pubblico urbano.Si tratta di un progetto ampio e articolato, che comprende anche la realizzazione di nuovi parcheggi e altri interventi sulla viabilità, di cui la tangenzialina è parte integrante. Siamo convinti che questa sia la scelta migliore e che il futuro ci darà ragione, poiché vi sono innumerevoli esempi di opere pubbliche contestate in sede di progettazione che sono state molto apprezzate una volta realizzate valutandone i benefici. Siamo sicuri che succederà anche per questa opera».
«A chi è preoccupato per la piana dell’Alute voglio dire che il progetto, su nostra richiesta, limiterà al massimo l’utilizzo di suolo e l’impatto ambientale e, soprattutto, che nient’altro verrà costruito oltre alla tangenzialina. Non vogliamo edificare nell’Alute e nessuno potrà farlo oggi né in futuro poiché l’intera area è destinata a produzione agricola e sottoposta a vincolo sia nel Piano territoriale di coordinamento provinciale che nel Piano di governo del territorio del Comune di Bormio. Solo la tangenzialina, a suo tempo inserita nel PGT, è autorizzata. Nient’altro. Come Amministrazione comunale in carica, siamo tenuti ad approfondire le questioni, a valutare i progetti, a trovare soluzioni ai problemi nell’interesse di Bormio e dei cittadini. E, soprattutto, siamo chiamati a decidere, assumendoci la responsabilità delle nostre scelte. L’abbiamo fatto anche questa volta, con l’unico obiettivo di migliorare il paese, di farlo crescere nella direzione di una maggiore vivibilità e sostenibilità».
«Da ultimo, mi sia consentita una riflessione. Viviamo in un Paese democratico in cui ciascuno ha la facoltà di esprimere le proprie opinioni e di divulgarle: come sindaco non mi sono mai sottratta al confronto e ho sempre ascoltato le posizioni diverse dalla mia. Con grande dispiacere ho constatato il venir meno del rispetto, il tono offensivo e violento degli attacchi nei confronti miei, degli assessori e dei consiglieri. Ritengo che si sia oltrepassata la soglia, che la veemenza e gli epiteti che hanno caratterizzato il confronto, in sede consiliare e sui social media, non siano degni del Paese democratico nel quale abbiamo la fortuna di vivere. L’auspicio è che il confronto prosegua lungo i binari del rispetto della dignità delle persone».
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