Affermare che il servizio ferroviario lombardo è campione di inefficienza non sorprende nessuno, anche se il paradosso è che siamo nella regione più industrializzata d’Europa. «Da decenni assistiamo a disservizi non più tollerabili soprattutto sulla tratta tra Tirano e Milano e tra Colico e Chiavenna – dichiara il segretario provinciale del Pd Michele Iannotti – Treni sporchi, corse cancellate, ritardi inaccettabili con viaggiatori che vengono completamente abbandonati a se stessi per ore senza soluzioni alternative. Eppure di fronte alle inefficienze di Trenord, la Regione Lombardia continua ad accampare scuse promettendo, ciclicamente, un cambio di passo con mirabolanti investimenti destinati all’acquisto di nuovi treni (annunci che si ripetono con cadenza periodica per lo stesso materiale), oppure scaricando la responsabilità su altri soggetti. Prima, quando la destra non era al Governo, la colpa era di RFI, ora non se ne fa più cenno».
I casi di malfunzionamento del servizio però si moltiplicano. Gli ultimi sempre a causa di treni guasti. «In questi giorni abbiamo raccolto il malcontento di moltissimi cittadini che non ne possono più dei continui e ripetuti disservizi – aggiunge Iannotti -: i ritardi e le soppressioni dei treni sono all’ordine del giorno. La misura è davvero colma. Il nostro territorio è oggettivamente il più penalizzato della regione perché è quello più lontano da Milano, quello che più di altri sta subendo un spopolamento, con molti giovani che pur di lavorare devono andare all’estero o a Milano; quello che non ha un’università sul territorio (unica provincia lombarda); quello che ha un numero importante di pendolari che per lavoro e per studio frequenta la tratta ferroviaria verso il capoluogo lombardo, quello che è frequentato da molti turisti che apprezzano le nostre bellissime montagne. Trenord (società di cui Regione Lombardia detiene il 50% per il tramite di FNM) si è dimostrata in questi anni campione di inefficienza. E la giunta regionale lombarda cosa fa? Invece di provare a cambiare passo con un nuovo contratto, visto che quello con Trenord era in scadenza, lo proroga senza gara per altri 10 anni, senza un minimo di valutazione sulla qualità del servizio offerto, senza nessuna visione futura sul possibile sviluppo della mobilità su ferro. Una scelta non lungimirante che non farà altro che cronicizzare sempre più un disservizio che incide negativamente sulla qualità della vita dei cittadini e sullo sviluppo della nostra Valle».
Ma non è tutto. Perché a fronte di una qualità del servizio in costante calo è stato aumentato il costo dei biglietti e del 20% anche gli stipendi dei vertici di Trenord.
«Una beffa per tutti i cittadini – insiste Iannotti – . Bene ha fatto il consigliere regionale del Pd Gianmario Fragomeli a chiedere conto, con un’interrogazione alla giunta regionale, sull’aumento di 60.000 euro annui che ha interessato il direttore generale di FNM che ricopre anche il ruolo di amministratore delegato di Trenord. Bene ha fatto a chiedere perché i vertici di Trenord percepiscono un premio annuo variabile non in funzione al raggiungimento dell’obiettivo di miglioramento della qualità del servizio, ma ad alcuni indicatori finanziari. Ci sono responsabilità politiche chiare: Regione Lombardia metta in campo velocemente azioni concrete che aiutino a superare le criticità per risolvere un problema che oramai è diventato insostenibile; la risposta deve essere l’offerta di un servizio ferroviario pubblico di qualità, capace di soddisfare i viaggiatori e di attrarne di nuovi. Qualità del servizio e riduzione dei tempi di percorrenza, questi devono essere gli obiettivi». Anche perché, ne è certo Iannotti, il potenziamento della rete contribuirebbe anche ad attrarre una parte significativa di turisti che potrebbero scegliere un tipo di mobilità sostenibile alternativa al mezzo privato, anche in ottica olimpica. «
La Lega e Fdi non si preoccupino solo di autoincensarsi, organizzando passerelle periodiche di ministri e assessori regionali specializzati in annunci, ma risolvano concretamente i problemi, le responsabilità politiche di questo disastro sono chiare, non si faccia finta di non vederle» conclude il segretario dem.
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