Una maxi indagine, condotta
per oltre sei mesi dagli agenti sotto copertura su una
piattaforma di messaggistica, attraverso la quale sono stati monitorati circa 130
spazi virtuali, all’interno dei quali erano presenti utenti di
tutto il mondo che scambiavano migliaia di foto e video di abusi
su minori.
Gli «undercover» veneti hanno richiesto e ottenuto 59 decreti
di perquisizione personale e informatica nei confronti di
altrettanti utenti italiani, appartenenti dalla ‘community’
internazionale di pedofili. Altre centinaia di utenti esteri,
sia europei che extraeuropei, sono stati segnalati dalla Cncpo
agli Stati interessati attraverso i canali di cooperazione
internazionale di polizia.
Nelle perquisizioni sono stati sequestrati numerosi
dispositivi informatici con decine di migliaia di file
pedopornografici, che saranno oggetto di ulteriori analisi per
individuare eventuali altri utenti.
Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Bergamo,
Milano, Pisa, Rimini, Bologna, Cagliari, Ferrara, Napoli, Pavia,
Perugia, Roma, Sondrio, Venezia, Pesaro, Ravenna, Torino,
Varese, Cremona, Messina, Palermo e Savona. Le perquisizioni
sono state svolte a Bari, Campobasso, Rovigo, Perugia, cremona,
Milano, Torino, Verona, Catania, Roma, Trapani, Caserta, Napoli
e Parma.
L'elicottero precipitato lo scorso 27 ottobre al confine fra le province di Massa Carrara e La Spezia e nel quale ha trovato la morte la pilota ventottenne Naomi Maiolani e' stato recuperato dai vigili del fuoco. I pezzi recuperati grazie all'elicottero Drago dei vigili del fuoco sono stati successivamente caricati su un mezzo e portati presso una struttura affiliata alla Procura per le successive indagini che serviranno a stabilire la […]