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Un vento di riscoperta e valorizzazione soffia sulle montagne della Valtellina, trainato da progetti ambiziosi che intrecciano tradizione, innovazione e un forte legame con il territorio. Il Comune di Albosaggia, in sinergia con la Fondazione Albosaggia e diverse realtà locali, ha celebrato il clamoroso successo del progetto “Pane di Albosaggia” e ha contestualmente lanciato una nuova, entusiasmante iniziativa: il “Formaggio Meriggio”.
Il progetto “Pane di Albosaggia” ha rappresentato un vero e proprio ritorno alle radici, recuperando 8.000 metri quadri di terreni abbandonati tra il fondovalle e i 700 metri di quota. La semina di tre varietà di grano, tra cui due forti e un’antica e pregiata varietà abruzzese di grano tenero, ha portato alla produzione di nove quintali di farina di alta qualità. Il risultato? Ben 2.500 pagnotte vendute, un trionfo che ha superato le aspettative, come sottolinea con soddisfazione il Sindaco di Albosaggia, Graziano Murada: “Dopo il successo riscosso dal progetto Pane di Albosaggia, è doveroso chiudere il cerchio, anche perché la farina è esaurita. Questo dimostra come il progetto non sia stato solo positivo, ma abbia riscosso entusiasmo, un entusiasmo dimostrato dalla clientela soddisfatta e contenta, così come Panificio Rigamonti, inizialmente scettico.”
La sinergia tra l’Amministrazione Comunale, la Fondazione Albosaggia (che ha agito come cabina di regia), l’azienda agricola Gusmeroli-Fumasoni (che ha creduto e investito nel progetto), il panificio Rigamonti e l’Associazione fondiaria foreste orobiche Media Valtellina per il recupero dei terreni orobici, ha dato vita a un prodotto che racconta la storia del territorio. Ornella Forza, presidente della Fondazione Albosaggia, ha espresso la sua soddisfazione: “Questa è la conclusione di un percorso che, però, è solo l’inizio di un nuovo cammino che ci vede uniti come Fondazione e Amministrazione nella valorizzazione della nostra storia. Con il pane di Albosaggia abbiamo deciso di raccontare il nostro territorio. Vorremmo fosse il primo di tanti progetti e percorsi per valorizzare la nostra comunità e la sua ricchezza culturale. È stato un successo. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito al progetto.”
Anche il Panificio Rigamonti, inizialmente titubante, si è dovuto ricredere. Vito Bardea, titolare del Panificio Rigamonti, ha ammesso: “Ero scettico, ma non pensavo nemmeno fosse qualcosa di così grande. Mi sono trovato 9 quintali di farina. È stata una scommessa, vinta. Il prodotto è piaciuto subito ai nostri clienti e anche la facilità nel creare il pane mi ha stupito. Si tratta di pagnotte da 500 grammi fatte di farina con macinatura di tipo 1, più integrale e saporita. Forse per questo ha avuto successo. Spero che l’iniziativa possa ripetersi nello stesso modo e divenire strutturale.” Il successo è stato tale da spingere a seminare il doppio del grano per la prossima stagione, con la speranza che il tempo sia clemente. Fabio Bardea ha aggiunto: “Il pane è stato apprezzato sia dai cittadini di Albosaggia sia da persone di fuori. L’alta qualità giustificava il prezzo. Era in vendita il martedì e il sabato. Anche nei panifici in Valmalenco ha avuto grande successo, un orgoglio per noi.”
L’azienda agricola Gusmeroli-Fumasoni, rappresentata da Cecilia e Tito Gusmeroli, ha rinnovato il proprio sostegno al progetto, sottolineando la necessità di aumentare la produzione e trovare nuovi terreni e collaboratori per il futuro.
Sull’onda di questo successo, Albosaggia guarda avanti e presenta un nuovo, ambizioso progetto: il “Formaggio Meriggio”. Nato dalla collaborazione con l’azienda agricola Menghi, che opera negli alpeggi Meriggio e Campelli, questo formaggio rappresenta un ulteriore passo nella valorizzazione delle eccellenze locali. Il sindaco Murada ha raccontato la genesi dell’idea: “Abbiamo chiesto due anni fa all’azienda agricola Menghi un formaggio nuovo denominato Meriggio in onore della Cima che sovrasta il loro alpeggio.”
Il protagonista di questa nuova avventura è Alessandro Menghi, un giovanissimo casaro di soli 18 anni che ha appreso l’arte della caseificazione durante la scuola a Cremona. “Murada mi ha proposto di imparare a fare il grana. Il mio professore mi ha insegnato mostrandomi tutti i procedimenti necessari alla produzione. Abbiamo così realizzato il nostro formaggio Meriggio. Abbiamo fatto arrivare da Mantova il siero innesto e il caglio. È stato stagionato 1 anno e 8 mesi. Sono molto soddisfatto del risultato. Le mucche hanno mangiato solo erba ed è stato fatto in alpeggio,” ha spiegato con orgoglio Alessandro.
Il Sindaco Murada ha espresso la sua gratitudine all’azienda agricola Menghi: “Nella mente degli amministratori frulla da tempo l’idea di un formaggio solo nostro, che fosse un semigrasso. Ragazzi come Alessandro, che continuano queste attività faticose, che partono per l’alpeggio da metà giugno e tornano a fine settembre, sono loro che permetteranno di mantenere la Valtellina il bel territorio che è. Io credo che l’innovazione, a braccetto con la tradizione, possa permettere ai nostri territori di continuare a vivere ed essere mantenuti. Il rischio della montagna è lo spopolamento e la perdita del lavoro, ma le tecnologie possono aiutarci a mantenere un territorio curato.”
Il “Pane di Albosaggia” e il “Formaggio Meriggio” rappresentano due facce della stessa medaglia: la volontà di Albosaggia di riscoprire la propria identità attraverso i sapori autentici della terra e del lavoro umano, guardando al futuro con innovazione e collaborazione. Proprio a questo scopo il Comune di Albosaggia ha acquistato un macchinario innovativo per la pulizia dei maggenghi, commendabile da remoto. Un macchinario che è disponibile in comodato d’uso per le aziende agricole, a dimostrazione dell’impegno e del supporto che l’amministrazione mette a disposizione alle sue aziende agricole. Per rimanere aggiornati su questi e altri progetti, è possibile consultare il sito internet della Fondazione Albosaggia.
Scritto da: Elena Botta