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Radio TSN La radio della provincia di Sondrio
Un giovane atleta di 18 anni è stato salvato dopo essere stato trovato senza battito a 2.000 metri di quota durante la Marathon Trail Lago di Como. Grazie all’intervento dell’elisoccorso di Sondrio di AREU Lombardia, alla rianimazione avanzata in montagna e al trattamento ECMO all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il ragazzo è tornato in vita nonostante una gravissima ipotermia.
L’episodio, illustrato in conferenza stampa a Palazzo Lombardia dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso, conferma l’eccellenza della rete di emergenza-urgenza lombarda, capace di operare in condizioni estreme grazie alla collaborazione tra elisoccorso, soccorso alpino e ospedali di riferimento.
Il diciottenne, partito regolarmente al mattino, non arriva al checkpoint pomeridiano. Gli organizzatori danno subito l’allarme e scatta una complessa operazione di ricerca coordinata da:
CNSAS – Soccorso Alpino,
elisoccorso di Como,
elicottero Drago dei Vigili del Fuoco,
elisoccorso di Sondrio AREU, decisivo nella fase finale.
Alle 18.10, grazie a un avvistamento aereo, il ragazzo viene individuato in un tratto di cresta tra il Monte Bregagno e il Sasso Bellarona, in arresto cardiaco e con una temperatura corporea di soli 21°C.
Il team sanitario di Sondrio, composto dall’anestesista rianimatore Gabriele Aletti e dalla coordinatrice infermieristica del 118 Raffaella Gianoli, avvia immediatamente la rianimazione avanzata (ACLS), utilizzando anche il dispositivo meccanico LUCAS.
Riconosciuta l’ipotermia estrema, viene attivato il protocollo ECMO e il giovane viene rapidamente trasferito all’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, centro specializzato nella circolazione extracorporea.
Alle 19.20, il team del professor Luca Lorini avvia l’ECMO, trattamento che sostituisce temporaneamente cuore e polmoni.
«Questo intervento – ha spiegato Bertolaso – dimostra quanto la Lombardia possa contare su un sistema di emergenza altamente qualificato e perfettamente coordinato. Quando si lavora come una squadra, i risultati possono essere straordinari».
I sanitari coinvolti hanno evidenziato l’importanza della comunicazione tra tutte le centrali operative, dell’esperienza del personale e della risposta rapida in un contesto montano complesso.
Scritto da: Giuliano Padroni