Eletti in Consiglio 16 rappresentanti della Lombardia con il presidente della delegazione regionale Maffezzini e i suoi vice Mazzoleni e Ottelli
Il Congresso Nazionale UNCEM, che si è svolto a L’Aquila venerdì e sabato, è stato un momento cruciale per il futuro delle aree montane in Italia.
L’Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani, come sindacato del territorio, ha ribadito il suo impegno per rafforzare la montagna, un luogo che non deve essere visto come marginale o in declino, ma come un punto centrale per lo sviluppo del Paese.
Le parole di fiducia e speranza sono state le protagoniste di questo evento, rilanciate dal presidente Marco Bussone, rieletto per acclamazione, che ha sottolineato l’importanza di un forte legame tra montagna, città e Europa per garantire forza e dignità ai territori montani.
La Lombardia e la sua leadership
Il congresso ha visto l’elezione del nuovo Consiglio Nazionale, con ben 16 rappresentanti dalla Lombardia.
Oltre al presidente di Uncem Lombardia, Tiziano Maffezzini, sono stati eletti i suoi vice, Alberto Mazzoleni e Massimo Ottelli, insieme a figure rilevanti come Severino De Stefani, Nello Oberti, e Annamaria Saligari dalla provincia di Sondrio, Michael Bonazzola per Lecco, Mauro Robba per Como, Maurizio Spozio per Varese, Giovanni Palli per Varese, Bruno Battinsoli, Romano Caldinelli, e Sergio Mattioli per Brescia, e infine Giampiero Calegari, Andrea Santopietro, ed Ettore Schiavi per Bergamo.
La Lombardia si è confermata come una delle regioni più lungimiranti nel panorama nazionale, un esempio di gestione efficace dei territori montani e di coesione tra gli enti locali.
Il futuro delle montagne italiane: dialogo con le città e l’Europa
Tiziano Maffezzini, presidente di Uncem Lombardia, ha sottolineato come il cambiamento delle aree montane richieda una visione strategica e la capacità di adattarsi alle sfide moderne.
La montagna deve essere vista come una risorsa vitale per il Paese, non come un luogo da abbandonare.
Il congresso ha messo in evidenza l’importanza di aprirsi alla digitalizzazione, migliorare i servizi sociosanitari, incentivare l’imprenditorialità e investire in infrastrutture tecnologiche per rendere i territori montani più attrattivi.
Maffezzini ha ribadito che un’associazione storica come Uncem, attiva dal 1952, ha il compito di raccogliere le istanze della montagna e di portarle all’attenzione del governo nazionale. “Il confronto e la collaborazione tra enti a livello locale, provinciale e regionale sono fondamentali per risolvere le problematiche complesse che affrontiamo”, ha dichiarato, sottolineando che solo con un lavoro sinergico è possibile offrire ai cittadini servizi adeguati e politiche di sviluppo efficienti.
La Regione Lombardia come esempio di supporto
Un altro tema fondamentale emerso durante il congresso è stato il supporto concreto che la Regione Lombardia offre ai suoi territori montani.
La Lombardia ha avviato politiche e provvedimenti specifici che sono un esempio per il resto d’Italia, sostenendo la montagna con risorse e iniziative che promuovono lo sviluppo locale, la crescita economica e il benessere delle comunità.
In altre regioni italiane, invece, questo tipo di sostegno non è così evidente.
Il futuro della montagna: visione comune e nuove progettualità
Maffezzini ha concluso il suo intervento con un invito alla collaborazione: “È necessario avere una visione comune per costruire nuove progettualità e garantire un futuro ai nostri territori.
Quando lavoriamo insieme, otteniamo risultati.
Dobbiamo farlo sempre di più.”
Il Congresso Nazionale UNCEM ha quindi rafforzato il messaggio che la montagna deve essere valorizzata, supportata e tutelata, e che solo attraverso la collaborazione tra enti locali, amministrazioni regionali e nazionali si potranno costruire le basi per un futuro prospero e sostenibile per questi territori.
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