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Da Chiavenna a Vasto (Abruzzo), passando per il trentino, si collegano tra loro le iniziative per esigere
dalle istituzioni interventi a favore della pubblica incolumità messa a rischio dal mancato controllo di lupi e orsi
I Comitati per la tutela delle persone e degli animali dai lupi della Lombardia, che hanno organizzato
l’importante incontro di Chiavenna di sabato scorso, insieme ad associazioni abruzzesi, all’associazione per la
cultura rurale, al comitato Emergenza lupi di Arezzo, hanno promosso per venerdì 23 giugno un convegno
nazionale a Vasto (presso il Centro Gulliver alle 20:30) sul tema Lupi, orsi, incolumità pubblica. A Vasto, a partire
dall’agosto 2022, si sono susseguite una serie impressionanti di aggressioni da parte di uno o più lupi. Quelli che
appaiono dalle fotografie, dai video, dalle orme sono a tutti gli effetti lupi e l’eventuale inquinamento genetico di
questi soggetti con il cane (inquinamento ormai generalizzato) non modifica i termini del problema.
È inaccettabile che da dieci mesi non si sia riusciti non solo a catturare ma nemmeno a identificare con certezza
la “bestia di Vasto”. Pare di tornare al 700 quando gravissimi episodi di uccisioni seriali di esseri umani da parte dei
lupi venivano attribuiti a bestie misteriose. In Lombardia abbiamo sotto gli occhi l’episodio di Ossuccio (Como) di
qualche settimana fa. In meno di una settimana, l’aggressione di tre canidi a un allevatore che difendeva le sue
capre è stata attribuita– sulla base di fulminei responsi dell’analisi del dna – a fantomatici cani “vaganti”, di cui,
peraltro, non vi è traccia. A Vasto, dopo diversi casi di persone (tra cui bimbi) morsicate, non si sa ancora nulla. E
perché le fototrappole sono state sistemate il 17 giugno 2023 quando il primo episodio risale al 7 agosto 2022?
A Vasto si parlerà di questi aspetti ma anche, in generale, sulla preoccupante moltiplicazione in tutta Italia di
casi di predazioni da parte di lupi in mezzo alle case e nei cortili, che aggrediscono persone in compagnia di un
cane. Tutti casi che, in altri paesi europei, comporterebbero la rimozione del lupo ma che, in Italia, sono
considerati normalità, prezzi da pagare all’idolo sacro della “convivenza”. Come da Chiavenna si alzerà con forza la
ferma richiesta alle istituzioni (a tutti i livelli) di scuotersi dall’inerzia e dalla soggezione all’animal–ambientalismo
ideologico. Nel corso del convegno interverranno abruzzesi, lombardi e toscani e ci sarà un collegamento con una
manifestazione del Comitato Insieme per Andrea Papi del Trentino, che era presente (insieme a una delegazione
dell’Ossola e a un rappresentante della Lessinia veronese), all’incontro di Chiavenna. Dalla protesta locale si sta
quindi passando a un’iniziativa coordinata a livello nazionale per incalzare la politica e le istituzioni su un tema la
cui gravità esse anno per anni sottovalutato.
Michele Corti
Coord. Comitato per la tutela delle
persone e degli animali dai lupi
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