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Una valle a traffico – temporaneamente – limitato

today17 Dicembre 2025 62

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La più grande ZTL, ovvero zona a traffico limitato – seppur temporanea – dell’intero scenario dei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026 entrerà in funzione a febbraio in Valtellina. Un sistema di gestione del traffico senza precedenti, pensato per reggere l’impatto di un evento che porterà sul territorio una pressione veicolare straordinaria e che si inserisce in un quadro di mobilità definito “a prova di futuro”. Nell’immediato, con una previsione di passaggio medio di circa 60 pullman l’ora per settimane, l’accesso alle ZTL olimpiche sarà consentito esclusivamente ai veicoli muniti di pass: nessuno, nemmeno i residenti, potrà entrare senza autorizzazione.

L’organizzazione della mobilità dei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026, in particolare lungo la direttrice Milano–Bormio–Livigno che coinvolge l’intera Valle, è stata al centro del seminario – l’ultimo del 2025 – promosso dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Sondrio. “Sfide e opportunità per la mobilità dei Giochi Olimpici. Non un punto di arrivo ma un punto di partenza” il titolo dell’incontro, che ha visto gli interventi di Francesco Manzoni, Transport Manager Valtellina Cluster di Fondazione Milano Cortina 2026, dell’ingegner Matteo Sambrizzi, Host City Mobility Coordinator Valtellina di Fondazione Bormio, e di Luca Bassani, Project Controller di RFI, che ha illustrato i piani di miglioramento della linea Milano–Lecco–Tirano finalizzati a ottimizzare il servizio ferroviario in funzione dell’evento olimpico.

Un tema particolarmente sentito anche dai residenti, affrontato in modo approfondito nel seminario coordinato dall’ingegner Camillo Bianchini della Commissione Industria, Impianti, Energia e Trasporti dell’Ordine, a poche ore dall’annuncio di Anas relativo alla variante di Tirano, che non sarà ultimata in tempo per i Giochi, con tutte le inevitabili conseguenze sul traffico.

Nel suo intervento, Manzoni ha posto l’accento sulla natura inedita delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, che per la prima volta nella storia passano da un modello monocentrico a uno policentrico, con più sedi di gara distribuite sul territorio e impianti sportivi in larga parte già esistenti e potenziati. La vera sfida, però, resta la mobilità. L’evento olimpico agirà da catalizzatore sul sistema infrastrutturale del territorio, non solo in termini di sport e trasporti, ma anche di capitale umano, cultura e valori. Nel caso della Valtellina, dove diverse opere olimpiche non saranno completate in tempo, l’impegno si è concentrato sull’organizzazione dei flussi di mobilità, complessa forse più della progettazione di una strada, che sarà messa alla prova da centinaia di migliaia di persone.

Il sistema olimpico si baserà su una forte intermodalità treno-bus e sull’uso massiccio del trasporto collettivo. A seconda delle diverse tipologie di utenti – atleti, tecnici, broadcaster, istituzioni, sponsor, hospitality e spettatori – saranno previste soluzioni dedicate, con alcuni punti fermi: lo scalo merci di Tirano come hub di interscambio treno-bus nell’ottica del Train & Ride, il maxi parcheggio dell’Aquilone con oltre 3.500 posti auto per il Park & Ride verso Bormio e Livigno, l’autostazione di Bormio da cui gli spettatori proseguiranno a piedi lungo la ciclopedonale del Frodolfo per raggiungere le piste di gara. Auto private di fatto fuori gioco e mobilità regolata in modo rigoroso.

Secondo l’ingegner Matteo Sambrizzi, le Olimpiadi invernali rappresentano per la Valtellina non un punto di arrivo, ma un punto di partenza. La prima grande sperimentazione dell’intermodalità treno-bus sta mobilitando competenze senza precedenti e darà vita a un sistema di gestione del traffico destinato a lasciare un’eredità concreta. Il modello adottato nel 2026 sarà infatti replicato nel 2028 in occasione degli Youth Olympic Games. L’obiettivo, guardando oltre l’evento, è rafforzare il trasporto pubblico locale e riprendere progetti storici, come collegamenti ferroviari strategici o una visione integrata dei collegamenti tra Valtellina, Engadina e Trentino, per rendere il territorio capace di ospitare in futuro altri grandi eventi internazionali. Non a caso, il trend futuro sarà quello di organizzare Olimpiadi dove le infrastrutture esistono già, aprendo la strada a una visione di lungo periodo che guarda anche oltre il 2050.

Al termine del seminario, sabato 13 dicembre, al Grand Hotel della Posta si è svolto il tradizionale pranzo degli auguri dell’Ordine degli Ingegneri, al quale hanno partecipato numerosi iscritti e familiari in un clima conviviale. Nell’occasione sono stati premiati gli ingegneri che hanno raggiunto i 40 anni dalla laurea – Luciano Ciapponi, Francesco Conforti, Carlo Contessa, Antonio De Donati, Luca Gadola, Rossana Passerini e Gianluca Venturini – e quelli con 50 anni di professione: Amos Baggini, Attilio Balitro, Edoardo Manzocchi, Roberto Persenico e il presidente dell’Ordine Felice Mandelli, che nel chiudere il 2025 ha ricordato anche il trasferimento della sede dell’Ordine, avvenuto a luglio presso la Camera di Commercio.







Scritto da: Elena Botta

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